mercoledì 12 marzo 2008

I meriti di Prodi

Difendere un leader odiato come Romano Prodi è certamente un’azione anticonformistica. Se il professore non è stato –forse- il peggior Presidente della storia repubblicana è stato –certo- uno dei meno amati. Da parte mia non ho mai fatto mistero della poca simpatia nei suoi confronti: pacioso, senza carisma, traffichino, moralista; non appartiene né alla mia cultura né al mio modo di vivere. E’ un relitto del passato, di un modo di fare politica antiquato nelle forme, caotico, conciliante e, in definitiva, inefficace nei contenuti.

In questi giorni si vedono i risultati dell’azione del Governo di Romano Prodi e non sono certo esaltanti: liberalizzazioni incomplete e parziali, riforme abbozzate e avventurose, una gestione dell’economia non certo espansiva con un’imposizione fiscale, soprattutto dopo la Finanziaria 2007, folle. Una maggioranza eterogenea ha portato ad un’eterogenesi, ossia a conseguenze inintenzionali di azioni intenzionati, disarticolata e certamente non voluta. Tradotto: dal casino della coalizione di centrosinistra e dalle politiche che essa ha attuato non sono uscite né i risultati che questa si era proposta né, in alternativa, qualcosa di buono per il Paese.

Oggi tuttavia abbiamo avuto la prova che sul letame nascono i fior: nell’abominio della desolazione, nella prospettiva di una stagflazione (quel magico mix di stagnazione e inflazione che ha per un Paese in crisi l’aspetto invitante delle fogne di Calcutta nella stagione del monsone), in un contesto di salari da fame, abbiamo scoperto che almeno i conti pubblici stanno un po’ meglio e che il debito pubblico ammonta (solo!) al 104% del Pil.

Il centrodestra ha due strade: 1) continuare a profondersi in esorcismi contro il Maligno personificato in Romano, soprannominato anche l’Attila sulle due ruote, e gemere contro questo emissario del male che ha ridotto l’Italia in miseria; 2) riconoscere che –anche vista l’esperienza al governo- non ci sono bacchette magiche e che il meglio che si può fare è tentare di alleggerire il carico fiscale tagliando la spesa anche a costo di qualche sacrificio; riconoscendo e consolidando quel poco di buono che è stato lasciato. Berlusconi ha detto che il Pdl è un partito monarchico: bene! Vediamo se riuscirà a convincere di questo anche i suoi ministri quando ci sarà da eliminare il fondo di solidarietà per l’eruzione del Vesuvio del 79 d.C. o il capitolo di spesa per la difesa del muflone nelle campagne del Monferrato.

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao carissimo,

sn molto d'accordo, come ormai quasi sempre, con l'utlimo posto. Un po' meno sull'immagine di Romano Prodi...saró un romantico col prosciutto sugli occhi ma a me Prodi mi é sempre sembrata tutto sommato una persona di qualitá alle prese con gente della peggior risma. Per arrivare lí traffichino bisogna esserlo per forza, peró rispetto alla media dei politici italiani Prodi mi sembra un gigante.
Per dirla con le parole del suo rivale storico: Prodi é Biancaneve in un mondo che non é una fiaba. (Oddio, piú che alla fiaba della Disney, a Prodi si adatta meglio Biancaneve in mezzo ai nani di Rocco Siffredi, visto le inculate quotidiane degli alleati nelle due esperienze di governo :D).
A qst proposito, se non ti é capitato di vederlo, ti consiglio vivamente il video "Una vita da prodiano" del mitico Liga/Neri Marcoré, facilmente rintracciabile su Youtube.

So long,

D.

Marcello Spirandelli ha detto...

:D In effetti Davidino io credo che non sia così difficile trovare dei punti di contatto. Con la morte delle ideologie si può riscoprire soltanto il buonsenso. Le persone di buonsenso possono avere idee diverse, valori diversi, soluzioni diverse per i problemi. Certo non si mettono a litigare ad ogni piè sospinto sul fatto che le colpe siano addebitabili agli altri o non sostengono frasi del tipo "il capo ha sempre ragione".
Purtroppo però su Prodi devo in parte dissentire: non è certamente riuscito a fare ciò che intendeva, ma non lo ha neppure reso possibile impedendo il governo di unità nazionale. Non ha compiuto nessuna riforma di ampio respiro. Ha attuato la lotta all'evasione? Boh. E' vero che le entrate sono aumentate, ma quelle derivano dalle maggiori tasse e dalla fifa. Io di finanza in giro non ne ho vista. Ci sono stati i provvedimenti spot tipo Valentino Rossi. Il Liechtestein è stato misteriosamente archiviato.
La verità è che Prodi è rimasto al suo posto fin che ha potuto, piazzando gente a go-go (beati loro). L'ultima infornata è stata un paio di giorni fa l'integrazione nel Ministero della funzione pubblica di 120 amici (registrata in piccolo piccolo dal Corriere della Sera). Tutte cose che fuori non si sanno. Bene così. Ma Prodi non è un povero professore con le pezze al culo: ha piazzato uomini al vertice di tutte le aziende statali, ha gente nel cda di Telecom, rapporti privilegiati con Unicredit e San Paolo.
Com'è che queste cose è riuscito a farle?

Anonimo ha detto...

tu hai più di una cosa in comune con prodi... oltre alla bicicletta

Marcello Spirandelli ha detto...

spero tu stia parlando dell'amore della gente. Io amo essere odiato

Anonimo ha detto...

Ciao Aetius. Io penso che ci vorrebbe la dittatura. Ordine, disciplina imposta, un governo che sia anche traffichino, ma chissene. Proprio per evitare questa falsa situazione di "democrazia" nella quale, in realtà, che sia Prodi o Berlusconi o Craxi o Ilary Blasi (probabilmente a breve), si fanno i fatti loro (traffichinaggio ecc.), e dove la popolazione, forte dei suoi "diritti", si fa i c. suoi. Scusa l'off-topic, ci rientro un poco: Prodi, secondo me, ha fatto due o tre cose buone, in particolare per quel che riguarda i conti pubblici (sembra un proverbio oramai, o un epitaffio costante e ripetitivo). Detto questo penso che il fallimento di questo governo non sia imputabila a Prodi in particolare bensì a tutta la combriccola. e siccome la combriccola si è strutturata nel 2006 anche in base a decisioni discutibili interne ai partiti, nelle quali Noi non abbiamo avuto un ruolo.
Insomma.
Finisco.
SE le cose fossero mediamente legali/corrette/limpide (sia a dx che a sx) allora si potrebbe anche iniziare a valutare l'operato di un governo. Visto che questo primo criterio necessario e sufficiente non è soddisfatto, non possiamo passare al secondo livello, quello più divertente e leggero: "questo governo ha operato bene oppure no?" . Al momento la risposta che sento a questo quesito è: "maddai! Stai scherzando? Mica è quello il problema! E' come prendere un vasetto di terracotta, riempirlo di uranio, liquami e terriccio, farci crescere un po di basilico e cominciare e dire: mm, le foglioline mi sembrano un po' troppo ingiallite". Boh mi rifarò vivo Aetius. Non sono bravo a parlare di politica, ma trovo che tu sia un ottimo interlocutore e per adesso che non sei ancora sotterrato di commenti (ma che presto accadrà perchè trovo che questo blog sia molto fine e sucessifero) mi permetto di postare un post un po' sconnesso. ciao

Marcello Spirandelli ha detto...

beh in effetti il mio obiettivo non è tanto quello di essere popolare. A me basta scambiare 4 chiacchiere con chi ne ha voglia. Anche perchè, in fin dei conti, più gente vuol dire anche statisticamente più cretini. Poi in questo modo riesco a rispondere un po' meglio.
In ogni caso tu non dici cose sbagliate. Tuttavia Prodi se l'è cercata. Tutti dicono "nelle condizioni in cui era ha fatto fin troppo bene". Ma mica gliel'ha prescritto il medico! Nè di fare il presidente del consiglio, nè di farlo con quella maggioranza, nè di governare contro Berlusconi quando questo gli aveva fatto aperture ad inizio legislatura. Aveva molte altre strade da battere. Veltroni ha dimostrato che si poteva pure fare diversamente. E' come se io mi costruissi una casa, prendessi materiale scadente per risparmiare e questa mi cadesse in testa. Poi vengo a dirti: ma era tanto carina, l'ho progettata con tanto amore, ci ho messo cura ed impegno per metterla su....
Insomma Prodi non è nè l'unico colpevole di questa situazione nè una vittima innocente. Ha fatto qualcosina, molto sotto la sufficienza. Il suo progetto politico, invece, è miseramente fallito. Sarà stato intelligente e volenteroso ma, come diceva testualmente Machiavelli, "conta anche il culo".
Ciao