lunedì 25 febbraio 2008

Alemanno vs. Rutelli, Lombardo vs. Finocchiaro: il ritorno


Ci stanno provando in tutti i modi: ci vogliono strappare l'entusiasmo di occuparci di politica. Se a livello nazionale si fa ogni sforzo possibile per consumare appieno una deriva plebiscitaria, a livello locale si operano scelte perfettamente in linea con quel dato di fatto che si vorrebbe in ogni modo negare: le gerarchie di partito sono rimaste talis et qualis. Due dati in contrasto tra loro? No. Qualunque leader ha bisogno di un establishment accondiscendente. Stalin lo sapeva bene: è per questo che, nell'estremo tentativo di non permetterne il consolidamento, periodicamente lo "rinnovava". Così Berlusconi e Veltroni sfoltiscono i poteri intermedi, mantenendo necessariamente le oligarchie di partito che si dimostrano acquiescenti. Guardiamo alla storia: Cesare nel momento in cui assunse il potere a Roma inserì in Senato un bel po' di nuove leve prese dall'ordine equestre in modo di ridimensionarne il potere.Ma al tempo stesso perdonò molti pompeiani di cui desiderava l'appoggio come, per esempio, Cicerone. Non è che Veltroni e Berlusconi abbiano studiato la storia: è semplicemente ciò che ogni leader, avendone la possibilità, farebbe: togliersi dalle scatole il maggior numero di possibili disturbatori. Veltroni e Berlusconi hanno avuto questa occasione ed hanno agito. Se non siete ancora convinti basta che guardiate alle candidature nei posti che contano. Non c'è che dire, bel rinnovamento! In Sicilia Lombardo, sostenuto da Cuffaro, candidato del Pdl e la Finocchiaro (donna che stimo moltissimo e che voterei, ma che non può certo dirsi nuova) del Pd. Miccichè ministro (io sto nome me lo ricordo già, chissà com'è?). A Roma, udite udite, due new entries assolute: Rutelli vs. Alemanno. Dopo tutto sto repulisti qualche cambiale andava pure pagata.

6 commenti:

Emanuel ha detto...

Caro Aetius
speriamo che la smettano alla svelta con le candidature e la tiritera sulle alleanze, comincio a non poterne più. Ma perchè non fanno delle belle primarie per scegliere i candidati sindaco o i candidati Governatore? Ahimè, la vecchia politica è dura a morire.

Ti incollo la mia risposta al tuo intervento sull'aborto:

Caro Aetius
non c'è peggior sordo di chi non vuole sentire, non c'è peggior cieco di chi non vuol vedere. E' aberrante il capovolgimento della realtà che ha trasformato l'aborto in "diritto", alla pari del diritto alla salute, all'istruzione, alla pensione.
Eppure è innegabile che in gioco ci sono due esistenze, due vite umane: quella della donna e quella del bambino. Come definire altrimenti il feto: ootide, embrione, prodotto del concepimento, parte del corpo della donna? Suvvia, siamo seri.
Non mi piace parlare di "omicidio" a proposito dell'aborto, nè definire "assassina" la donna, per la violenza verbale insita in questi termini. Tuttavia non nascondiamoci la realtà: l'aborto è l'eliminazione di un essere umano, un tremendo dramma. Almeno questo lasciatemelo dire.

Ciao
Emanuel

Marcello Spirandelli ha detto...

Caro Emanuel, credo che le primarie non basterebbero. Le primarie, in fin dei conti, non sono altro che i vecchi congressi. Ed è un bene che siano solo i tesserati a votare: già con le tessere esistono cose turpi ma ho sentito che senza (o con i certificati da 5 euro del pd) accade anche di peggio!

Anonimo ha detto...

Caro Aetius,mai casualità fu così piena di suggestioni! Fenomeno che in gergo chiamasi CULO!
Abbiamo postato nello stesso giorno le stesse considerazioni sui dèjà vu della politica, le minestrine riscaldate, il vecchio che avanza... Chiamatelo come volete! Per me è solo un inutile tentativo per non andare in pensione.
Avete pensato al dèjà vu Ciccio Rutelli? Er cicoria ha un incredibile fattore C che a voi tutti dedico.
http://www.teatrinodellapolitica.com/

Marcello Spirandelli ha detto...

La differenza tra me e te: tu sei ironica io sono sardonico. Guarda che io trovo molto più grave aver preso Alemanno piuttosto che per gli altri scegliere Rutelli. Ciccio è una scelta che fa schifo e che vista da fuori rende palese la puzza di stantìo. Ma è fatta secondo una logica: è vincente, ha l'appoggio del Vaticano, va a posare su solide fondamenta sia sociali sia economiche (i tanti amici der Giubileo), serve a sancire certi equilibri interni nel Pd mettendo buoni i cattolici. Riesce addirittura a ricompattare la vecchia Unione nella Capitale!
Alemanno è invece una scelta sciocca: era l'unico ricattabile in circolazione. Alemanno forse è davvero il personaggio del Pdl col più alto consenso iniziale, ma è un candidato a perdere. Gianni è talmente tanto sicuro di perdere che non gli è neppure bastato il ministero assicurato: ha preteso pure il seggio parlamentare per sottolineare che non ci crede neanche un po'. Eppoi se Fini pensasse davvero Alemanno come un potenziale vincente non l'avrebbe mai lanciato: non può vincere dove lui ha perso (contro Rutelli). Se no con la stessa facilità potrebbe prendere in mano il Partito e bloccare una fusione che lui e i suoi amici non vogliono, come sai bene.
Io credo che a Roma serva un'epoca nuova che può essere rappresentata solo da Giorgia Meloni. Forse è un bene che la gentil pulzella non sia stata bruciata subito. Spero che abbia modo di rafforzare il suo potere sul territorio. Un potere unico e cattivo. E spero di poterle dare una mano perchè è l'unica che merita.

Anonimo ha detto...

caro Aetius...
"simul stabunt, simul cadent"

anche quando si è certi di perdere di brutto.

Marcello Spirandelli ha detto...

Sì ma anche a noi servirebbe un piano di lungo periodo se no cadent il prossimo millennio