giovedì 6 dicembre 2007

Il senso dello Stato

C'è del marcio in Danimarca. Se un sottosegretario alla Presidenza del Consiglio accusa il Presidente della Camera dei Deputati di avere scarso senso dello Stato qualcosa non va. L'oggetto del dibattito, fino alla serata di ieri, era se le esternazioni di Bertinotti potessero rientrare o meno nella correttezza del dialogo istituzionale. Oggi la materia del contendere verterà su quanto la palese scorrettezza di Palazzo Chigi si sia resa necessaria. Perchè il fatto l'atto del sottosegretario Micheli che sia al limite delle regole dello Stato di diritto non è cosa che sia neppure lontanamente opinabile.
Il Presidente della Camera dei Deputati non è un leader partitico. Viene eletto con una procedura che richiede un particolare quorum ed è il rappresentante di uno dei due rami del Parlamento nella sua unità. E' la terza carica dello Stato. Il Presidente della Camera non può rappresentare una parte politica, ma ne è inevitabilmente espressione. E' l'arbitro dei giochi che avvengono in Parlamento, tanto è vero che non vota neppure, ed è garante del rispetto del Regolamento. Ciò non significa che il Presidente non possa avere un'opinione politica e che non la possa esprimere se ciò non pregiudica il suo ruolo. Il Presidente della Camera dovrebbe astenersi dai giudizi di merito, tuttavia è ormai tesi diffusa che la terzietà non debba corrispondere forzatamente con la completa estraneità. Un direttore di gara è indubitabilmente un tifoso, ma ciò non deve trasparire dalle sue decisioni sul campo.
L'attacco verso la terza carica dello Stato è un attacco a un'Istituzione repubblicana. In un regime parlamentare, dove il Governo si regge sulla fiducia delle Camere e dove il Presidente del Consiglio non rappresenta l'unità dello Stato, la critica al Capo dell'Esecutivo, al contrario, è legittima. Il Parlamentarismo Italiano è andato continuamente indebolendosi, ma finchè non cambia la Costituzione, il Governo dovrebbe rassegnarsi ad essere in una condizione di subalternità nei confronti dell'Assemblea elettiva. E soprattutto non dovrebbe pretendere rispetto senza poi concederlo a sua volta.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Lascia stare la Danimarca, é l'Italia che é marcia fino al midollo!

Marcello Spirandelli ha detto...

Lo so, solo che "c'è del marcio in Italia" suonava proprio male.

Anonimo ha detto...

Sono d'accordo con il tuo discorso.
Ho sempre pensato che per la natura delle esternazioni fatte l'on. Fausto Bertinotti sia il peggior Presidente della Camera della Storia Repubblicana (se di Repubblica si può ancora parlare), tuttavia è pur sempre un Presidente della Camera e per questo motivo si deve a Lui il rispetto dovuto alla Terza carica dello Stato, la quale rappresenta i cittadini più del Governo.