(DIRE) Roma, 24 gen. - "Certamente muore chi diventa schiavo
dell'abitudine, muore lentamente...". Clemente Mastella ricorre a
Pablo Neruda -in aula al Senato- per descrivere il suo "stato
d'animo", ma anche il fatto- dice- di una "maggioranza che non
c'e' piu'". Il leader dell'Udeur, dunque, annuncia il suo 'no'
pieno alla fiducia sul governo Prodi.
Qui non c'entra "l'aritmetica, l'entrare come corsari-
polemizza Mastella con riferimento a Cusumano- anche all'interno
del mio partito, oggi la crisi e' politica, perche' un partito
della sua maggioranza- sottolinea- non c'e' piu'".
Basta, "non ci sono le condizioni", e "lo dico dispiacendomi
per questo no. Io non sono tra quelli- assicura Mastella a Prodi-
che rinnegano l'amicizia con lei". Ma il punto, Mastella si avvia
alla conclusione, e' che "non si puo' piu' andare avanti cosi'
com'e', occorre un salto di qualita' fortissimo". Insomma, "tra
l'amicizia e la verita'- taglia corto il leader del Campanile- in
questo momento raccolga i frammenti della verita' politica".
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