sabato 26 gennaio 2008

Consultazioni: il calabraghismo della SVP

Sono quasi le ore dieci di sabato mattina. Assolvo il solito rituale che mi rende accettabile al mondo degli esseri viventi, e poi mi avvio verso il notebook per sbirciare qualche ultima notiziola. Arrestato il broker truffatore francese; la sfida dei 12 mesi di Michelle Marsh (i soliti almanacchi con foto di belle figliole che ti bloccano nel momento in cui stai inzuppando il savoiardo nella nutella!); il trio Lopez, Marchesini e Solenghi torna in tv (il nuovo che avanza!); sempre più puzza tra i rifiuti di Napoli... La solita informazione da weekend, che anche oggi ti riporta alle novità della politica. Chissà cosa succede, ora che Prodi ha finalmente schiodato le chiappe dalle poltrone (diciaaaaaaaaamolo! in questi momenti di catartica euforia non è possibile trattenersi). La faccia del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano è stampata ovunque. E là mi ricordo: non solo oggi è giornata di consultazioni, ma al portone del Colle bussano anche i simpatici vucumprà della SVP (Stella Alpina – Sudtiroler VolksPartei).
Toc toc, avanti! Il tempo di taroccare qua e là, spacciare false ambasciate “amico, molto piacere rivedere te amico”, commerciare un maso per un seggio, lavare qualche vetro e congedarsi cordialmente “amico, grazie amico, prendere in considerazione nostre proposte amico, grazie per terroristi altoatesini amico, ricordare sempre di te amico, auf wiedersen mein freund”. Al di là del collis quirinalis, una tribuna di cronisti ad attenderli. Inizia lo show!
Dopo le leggi ad personam, ora siamo alle leggi “ad misuram”, fatte apposta per la SVP. “No alle elezioni subito, sì ad un governo di transizione che riformi la legge elettorale” - chiede Siegfried Brugger, della SVP, prima di lanciarsi nella più lapalissiana delle dichiarazioni “vogliamo una legge elettorale sul modello tedesco”. All’uscita dal Quirinale la SVP sventola il modello tedesco tout court, come una bandiera sul fortino degli apache! Qualcosa che mi ricorda quella proprietà matematica per cui invertendo l’ordine dei fattori, il risultato non cambia. Che sia spagnolo, tedesco, o del canton Ticino, il prodotto è che alla SVP il “modello italiano” non calza proprio!!!! Questa Italia tanto democratica e tanto Italiana sta stretta alla SVP come il Gabibbo in una taglia 38. E come biasimarli? In fondo, la Sudtiroler VolksPartei è quella che ha sempre insultato il nostro spirito nazionale guidata dalla lapidaria frase dello zio Metternich “L’Italia non è che un’espressione geografica”.
In ogni modo, i cronisti ascoltano i signorotti della SVP, dal verba volant passano allo scripta manent, ed ecco là che l’ennesima confidenza diventa notizia. Udite! Udite! Si fa strada all’interno della Svp, dopo la caduta del Governo, l’idea di non rinnovare il patto stretto con Prodi. “Solo se necessarissimo”, ha detto il Presidentissimo Durnwalder, spiegando che “il partito dovrebbe non dichiararsi già in partenza”. Vi traduco il lemma. In 618 giorni di Governo della sinistra il gruppo della SVP è diventato il fidato cane da guinzaglio di Prodi. A tratti hanno minacciato esitazioni sul voto (il peso del ricatto!), ma alla fine non hanno mai avuto il coraggio di votare contro - come invece hanno agito gli altri dissidenti a turno del Senato. Ora che Prodi è cotto, e che il barlume della speranza di un bis muore, Durnwalder & Co. Si danno al “calabraghismo” a prescindere: “nessuna alleanza prima del voto, si deciderà poi!”.
Viene prima l’uovo o la gallina? L’alleanza o il programma? Cari utenti del web, se siete confusi non preoccupatevi. I nodi della logica sono ben normale dazio da pagare quando si argomenta sulla SVP. Spremere il limone dell’insulto fino alla buccia, non basterebbe per dipingere questi roditori. Hanno rosicchiato alla sinistra oro e favori per rimpinguare le proprie casse. Ed ora provano a girare il budino nel piatto facendo attenzione a che non si sfaldi.
Avanti, cari teutonici! Abbiate il coraggio di servire il dessert. C’è un bel cucchiaino affamato che vi attende. GULP ... speriamo non sia indigesto!
(commento di Lucrezia Borgia, un'amica dell'area di centrodestra sempre "interna" al palazzo)

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