mercoledì 16 gennaio 2008

Ma non si parli di complotto

Siamo uomini. E devo essere sincero: il discorso di Mastella, in occasione delle sue dimissioni mi ha toccato nel profondo. Non credo che egli ingenuamente si sia presentato in aula senza calcolarne le conseguenze politiche. Era scosso tuttavia, turbato. Forse non aveva ragione di usare la parola “paura”. Ma il clima non è più sereno.
Siamo uomini, dicevo. E per la debolezza degli uomini, per la loro incapacità di agire in modo solidale, senza personalismi, non posso credere all’idea del complotto dei magistrati contro la politica. Per sfiducia nell’uomo più che per la fiducia nella sua bontà. E’ ridicolo credere ad un disegno criminoso unitario e sotterraneo delle toghe.
Si può credere, però, che una deriva mediatica abbia portato alcune Procure a sopravvalutare il loro ruolo. La Magistratura deve smetterla di credere di essere ammantata di un ruolo di riequilibrio delle Istituzioni. Non è il suo compito. E’ evidente che è più gratificante smantellare un sistema corrotto perseguendo nomi illustri piuttosto che perseguire l’oscuro ladruncolo di quartiere. E forte è la tendenza a piegare le leggi secondo un proprio concetto di Giustizia, che spesso non è quella del Legislatore. E’ per questo necessaria una riforma profonda di tutte le Istituzioni. E non si può rispondere che già è stata fatta: se fosse stata utile, la sua prima vittima non sarebbe stato il suo autore.
Per approfondire


da http://www.associttadini.org/

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Un labile confine divide la magistratura e la politica...Mastella dovrebbe avere le palle di dimettersi davvero visto che Prodi le sue dimissioni le ha respinte un'ora fa.
Tenendo presente che nessuna notifica ha ancora raggiunto la moglie di Mastella, intravedo gli estremi della tipica pagliacciata all'italiana.
Il ministro sa, escogita la mossa del pianto pietoso e dell'amore familiare e riesce a strappare gli applausi bipartisan di un'assemblea in cui tutti hanno qualcosa da nascondere e molti una moglie a casa.
Se è così l'inevitabile epilogo sarà il solito convitto a tarallucci e vino già anticipato dalle mosse di Prodi.
L'unica novità potrebbe essere che da domani il nemico oggettivo prioritario divenga la magistratura, visto che con i tempi della politica potrebbe rubare persino spazi alla trimestrale di cassa.

P.s. : mandami due idee, io parto...

Anonimo ha detto...

La contestata visita del Papa a "La Sapienza"?
Mastella si dimette per l'arresto della moglie?
La paura del Referendum ammesso dalla Consulta?

Aria di tempesta nel nostro paese.
Paura?
Un pò, perchè negarlo.
Non per la tempesta in sè, sia ben chiaro.

Per gli uomini.
Che la preannunciano.
La annunciano.
La santificano.
Ne fanno posizione di rendita.
Ci sguazzano.
E ne creano altre, ad arte pronte e ri-devastare chi non sta con loro.

Ho provato a dare una risposta nel mio blog.
A presto, GB

Marcello Spirandelli ha detto...

Caro Fiorin... i fatti sono andati diversamente... Mastella si prepara al salto o quantomeno a rendere difficile la vita a Prodi in cambio di un "congruo" -tanto per restare a bolla- risarcimento. Parlo della legge elettorale. E sembra che il momento scelte autentiche le richieda. Pensa a Bordon che lemme lemme le dimissioni le ha date veramente? Perchè? Quando la nave affondano i topi scappano. E se vedete che questi escono vuol dire che il battello sta andando giù davvero stavolta.
Caro GB io continuo a ripeterlo: ci vuole NOVITà. Non in senso grillesco. Io ad un politico con le palle sono anche per fargli fare 20 legislature. Ma possibile che siano TUTTI politici con le palle? Bisogna trovare il modo di cambiare davvero. Poi si potrà tornare ad un clima sereno. Ma non è il referendum la via... nella risposta all'altro commento ti spiego perchè.
Ciao