martedì 15 gennaio 2008

Gazebo per ombrelli

L’ex ministro di An Gianni Alemanno l’aveva dichiarato pochi giorni fa: basta gazebo, meglio ombrelloni dei contenuti. Ed oggi il Presidente Gianfranco Fini asserisce che anche il suo Partito deve mettere in piazza i gazebo per raccogliere adesioni all’Alleanza per l’Italia. Precisione cronometrica, capacità di organizzazione svizzera, classe dirigente in sincrono. E per rispettare le scadenze si annuncia chela Conferenza programmatica per rilanciare il Partito slitta a metà marzo.
Forse c’è di più di quel che sembra. La carenza di organizzazione è dovuta alla spaventosa confusione che regna. Sul presente, sul passato e sul futuro. Come sempre.
Sul presente: non si sa quello che sta accadendo. Il Governo sembrerebbe sul punto di cadere. Il referendum sembrerebbe sul punto di passare. La crisi con Forza Italia sembrerebbe sul punto di rientrare. Se anche accadrà tutto questo, però, c’è chi annusa il triplice inganno. Una caduta del Governo non porterebbe a nuove elezioni. Il referendum non avvantaggerebbe il Partito di Fini. La crisi con Forza Italia (nel caso di elezioni) finirebbe solo per contingenze politiche e non per una visione complessiva.
Sul passato: da dove venga An c’è ancora qualche dubbio. Le teorie oscillano tra: destra hegeliana ibernata fino al ’94, destra Dc trasfigurata nei corpi degli ex missini, un’anticipazione del conservatorismo compassionevole americano, la trasposizione di un partito alieno del sistema Alfa Centauri.
Sul futuro: Matteoli annunciò, come da noi registrato, che An non poteva essere soltanto “Dio, Patria e famiglia. Fini asseriva pochi giorni fa che la Conferenza di Milano avrebbe rilanciato “Dio, Patria e famiglia”.
A via della Scrofa si consolano: “chi siamo?” e “dove andiamo?” sono domande che, da che mondo è mondo, attanagliano ogni essere umano. Non vorrete chiedere di risolverle proprio ad Alleanza Nazionale…

da http://www.korazym.org/images/ph_fini11102003_gr.jpg

2 commenti:

Anonimo ha detto...

caro Aetius, scusa per l'assenza. qualche piccolo problemino a livello di tempi per gli impegni vari.

in questo momento AN può essere il più grande laboratorio politico italiano. Portare ragazzi, e spero tante ragazze, a confrontarsi sul futuro.
su un Nuovo Spazio Politico.

Popolare-Nazionale-Liberale
dove i temi della BioPolitica, della Globalizzazione, della Nazione, come anche Lavoro, Sicurezza e Ambiente possano trovare il giusto spazio in quello che srà il Futuro per noi.

un paese da modificare. da costruire senza per forza abbattere tutto quello che è riconducibile al passato, più o meno remoto.
ma da modificare.

da modernizzare.
Conservatori e Progressisti.
Valori da mantenere ben saldi in noi e Tradizioni da tramandare alle nuove generazioni.
Progredire dove la Sinistra ha perso:
il mondo del lavoro, l'ambiente, la sicurezza, la Persona in quanto singola e inserita in tutti ivari contesti dove si può esprimere.

...e forse è arrivato anche il mio momento Aetius.
appena puoi:
lostonato@hotmail.it

intanto un abbraccio grande.
e mille grazie per avermi messo tra i Blog da visitare! :-) :-) :-)

a presto! GB

Marcello Spirandelli ha detto...

Caro Gb, non ti preoccupare. Io forse sono troppo pessimista. E sentirti così fiducioso mi rincuora. Penso servano persone come te. Spero avremo modo di conoscerci e di parlare apertamente della questione. Perchè le cose che non riesco a tollerare sono due: che non si riconosca da dove veniamo e che non si sappia indicare con esattezza dove andiamo. Senza questi due requisiti l'impegno politico muore.
Io ho due risposte pronte.
Pur non essendo fascista nè nostalgico io so che An viene dall'Msi, il quale era un tenetativo di riproporre il Pfi partendo da presupposti diversi. Riconoscendo questo dobbiamo ammettere gli errori del passato senza strabordare in un senso di colpa cronico. Non si può dire che il fascismo era il male assoluto senza dimostrare che si è affetti dalla tara del passato. Perchè neppure un comunista può asserire in tutta coscienza che gli istituti fasciscisti nella politica sociale non furono un miglioramento per i lavoratori. Alcuni di essi sono ancora in vigore.
Il futuro, invece, è da scrivere. Senza metterci a guardare indietro. Ma tenendo fermi i valori che ci configurano come destra e che nascono obbligatoriamente dal nostro passato o non sarebbero segno della nostra identità.