Tra dichiarazioni di voto esilaranti, errori nel maxiemendamento, i "sta seduto senatò" di Marini e la fiducia al cardiopalmo, si è consumato sul palcoscenico di Palazzo Madama un'altra rappresentazione che potrebbe a pieno titolo situarsi tra i più alti esempi di commedia dell'arte d'italica fattura. Al tempo stesso si è dimostrato un pressapochismo imbarazzante nel momento in cui il Governo poneva la fiducia sulla presunta introduzione del reato di omofobia che si basava, però, su un articolo errato del Trattato di Amsterdam riguardante tutt'altro. Ma soprattutto è ora evidente che l'Esecutivo prodiano è tanto in crisi da non poter cadere, che la maggioranza è tanto in conflitto al suo interno da non riuscire a metterlo sotto e che l'opposizione è così divisa da non riuscire a salvarlo. Ragionamento incasinato, lo so. Cercherò di spiegarmi.
Il Governo si trova in una situazione in cui è sfiduciato (a parole) da larga parte della sua maggioranza, criticato dai ministri della sinistra estrema, odiato dall'elettorato ed è in un tale caos che nessuno dei suoi componenti può avere la ragionevole certezza di salvarsi una volta rinunciato al trono su cui siede: per questo Prodi può sbandierare lo spettro del diluvio nel caso di una sua caduta.
La maggioranza è seduta ad un tavolo da poker: ciascun partito vede e cerca di capire chi abbia tutte carte spaiate, chi stia bluffando e chi tenga nell'altra mano una pistola carica. Ognuno ha puntato tutto ciò che aveva, o quasi. Nel caso il Governo vada giù, si gettano pure le carte e qualcuno farà fuoco, mentre il solito Mastella cercherà di scappare col piatto.
L'opposizione invece vorrebbe tenere in piedi l'Esecutivo: Berlusconi è nella fase costitutiva, Casini è nella fase mistica, Fini è fuori fase, la Lega fa da sè. Ma nel momento in cui Berlusconi accusa tutti di aver fatto fallire il suo Gabinetto e di essere delle spie comuniste infiltrate, ognuno deve dimostrare di essere più maggioritario degli altri e nessuno può puntellare il Governo in attesa di tempi migliori.
Per fortuna che c'è Cossiga che, dopo aver criticato in ogni modo il Governo, i suoi componenti, la maggioranza e il decreto (il misurino) che stava per votare, ha pronunciato il suo sì. E come proclama il Regina coeli: "resurrexit sicut dixit, alleluja!", "resuscitò come disse, alleluja!"
da http://cinemascope85.files.wordpress.com
9 commenti:
Questi sono i momenti storici in cui se appare un qualcuno che indice una marcia su Roma rischia di essere nominato capo del governo...
... e di restare in carica tanti tanti anni. Già. I pericoli sono davvero molti. Tuttavia il contesto internazionale in cui siamo inseriti a mio modo di vedere rende molto più difficile questo rischio. Speriamo bene
Posso sbagliarmi ma riguardo alla partita da poker ho come l'impressione che:
1)il punto migliore che ci sia in giro è al massimo una coppia vestita;
2)tutti hanno già cambiato le carte.
A questo punto della partita se un pazzo dicesse cheep, chi non ha nulla o poco potrebbe seguirlo senza perdere nulla o quasi nulla.
Ma il vero rischio è che qualcuno, non volendo perdere dica "Parol", a questo punto si ridarebbero le carte e il piatto come sempre lo pagherebbero gli italiani.
Il problema serio è che temo fortemente che sul piatto ci sia già moltissimo e chi ha la coppia vestita (una fascia tricolore e un loft) sia anche quello con la pistola carica sotto il tavolo. Il suo vero problema è che non tutto il Pd è dietro di lui.
E può darsi che un altro giocatore abbia deciso di fare il banco...
Il banco di solito lo fa sempre Mastella
Ho capito, tu sei tra coloro che credono ancora nell'esistenza di Mastella...
si scrive cardiopalma
Sbagli: si può scrivere in entrambi i modi
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